L’alimentazione e il comportamento che la regola, come in tutte le età della vita, sono fondamentali per mantenersi in salute psicofisica il più a lungo possibile! Anche e soprattutto con l’avanzare dell’età bisogna porre particolare attenzione a COSA, QUANTO e COME si mangia!
Nel corso dell’esistenza ognuno di noi si trova ad affrontare cambiamenti del corpo e del contesto di vita e questo accade a maggior ragione dai 65 anni in poi. Ci si può trovare in difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti della nostra immagine corporea oltre che delle capacità fisiche e questa fatica può, come in altre fasi della vita, riflettersi sulle abitudini e scelte nutrizionali e sui livelli di attività fisica o sportiva, accentuando o velocizzando l’invecchiamento.
Inoltre con l’età è possibile che si possa soffrire maggiormente di solitudine e depressione, magari in seguito alla perdita del/della coniuge o a maggiori limitazioni nel vivere le proprie relazioni sociali, anche in questo caso le abitudini alimentari possono modificarsi tanto da scivolare in una dieta monotona, povera o al contrario eccessiva, magari caratterizzata da molti cibi pronti oppure cibi particolarmente gratificanti o saporiti accelerando così i processi di invecchiamento o favorendo la comparsa o l’aggravio di patologie.
L’età avanzata inoltre spesso correla con la comparsa di un deterioramento oltre che fisico anche cognitivo. Ad esempio la demenza senile, la disfagia, le modifiche delle capacità sensoriali come gusto, olfatto e vista possono ridurre il piacere di mangiare, anche un deterioramento delle vie cerebrali ipotalamo-corteccia possono essere compromesse, minando la capacità di discriminazione della fame, della sazietà e della sete oppure del proprio stato nutrizionale. Insomma il corpo può essere meno capace di fornirci quelle informazioni essenziali nel regolare in modo spontaneo il comportamento alimentare creando nel tempo significative carenze nutrizionali o malnutrizione.